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L’Eclissi del fotovoltaico

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eclissi-sole

Venerdì 20 marzo 2015, in tutta Europa per oltre due ore, si verificherà un eclissi di sole.
Tra le 9.24 e le 11.43, ora italiana alla latitudine di Roma, il nostro caro satellite transiterà davanti al nostro amato sole proiettando la sua ombra sul pianeta.
Viste le previsioni del tempo, lo spettacolo sarà assicurato, disgraziatamente la cosa potrebbe portare non pochi problemi all’Italia ed all’Europa in generale.
Proprio in previsione di questi gravi problemi, il gestore delle reti di trasmissione italiane, Terna, ha disposto lo stacco dalla rete elettrica degli impianti fotovoltaici sopra una certa potenza dalle ore 0.00 alle ore 24.00 del 20 marzo. Fonte: Assoelettrica

La possibilità di un black out come quello del 2003 in Italia a seguito dell’oscurarsi del sole è tutt’altro che remota e Terna prende seriamente in considerazione la questione.
La nostra civiltà si regge sul consumo di energia, se vi guardate i giro, ogni cosa è stata forgiata, cotta, verniciata, trasportata e dunque generata, grazie ad una quantità di energia elettrica.
Il black out del 2003 avvenne di notte in un giorno festivo, immaginate la cosa in un giorno feriale, pensate ai disagi ed ai danni conseguenti!
La domanda che sorge spontanea è:
“Ma perché mai la mancanza di fotovoltaico per poco più di due ore, oltretutto prevista, deve dare tali problemi alla rete rischiando un black out generale?”
Non è certo una domanda campata in aria anzi, è più che legittima,considerato che il sole è oscurato spesso dal maltempo: pioggia, nebbia e neve e per un tempo superiore alle due ore. Perché mai un eclisse dovrebbe essere cosi pericolosa da rendere probabile il distacco della rete elettrica come nel 2003?
Del resto ci sono state altre eclissi in tempi recenti e non è mai successo niente, per quale motivo quella di venerdì dovrebbe essere diversa? Perché il problema con l’energia è che essa non si può immagazzinare direttamente, si può produrre e trasportare per essere subito consumata.
Vedete, vi sembrerà strano ma la produzione di elettricità è modulata a seconda del consumo effettivo, secondo per secondo.
In pratica quando accendiamo un elettrodomestico, la rete elettrica se ne accorge e chiede al gestore di aumentare la produzione di energia per poter mantenere certi parametri entro determinati e strettissimi valori così da evitare problemi.
Tutti, almeno una volta, vi siete soffermati a leggere l’etichetta di un elettrodomestico come quella della figura sotto riportata (in questo caso marca di eccellenza italiana che purtroppo non è più):

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Vedete ci sono vari valori, quelli che a noi interessano per comprendere il funzionamento della rete elettrica sono quelli evidenziati nell’ovale.

La rete deve garantire i 220 Volt ed i 50 Hz con una tolleranza molto più stretta di quella dell’utilizzatore, altrimenti i problemi di gestione per la stessa rete elettrica aumenteranno in maniera esponenziale.
Se c’è troppo consumo, la tensione e la frequenza scendono di valore e la rete chiede più energia alle centrali, viceversa, se c’è poca richiesta, la tensione e la frequenza tendono a salire, di conseguenza la rete “ordina” alle turbine di girare più lentamente affinché i valori rimangano nei pochi punti percentuali di deviazione stabiliti.
Per questo, in caso di repentina diminuzione o aumento della potenza fornita o richiesta, nel probabile caso che la produzione elettrica non riesca a bilanciare questa variazione, è previsto il distacco immediato di vaste sezioni di rete, appunto per provare a bilanciare “in extremis” il consumo e la produzione di elettricità.
Le conseguenze sono note a tutti. Nel 2003 un albero cadde interrompendo una linea di trasporto elettrico ed il sistema, stacco dopo stacco, collassò.
Alla stessa maniera, una volta “spento tutto” non è che si possa semplicemente accendere come siamo abituati a fare con la luce o con un elettrodomestico in casa.
La rete va collegata gradatamente con molta attenzione e perizia, i valori di tensione e frequenza vanno mantenuti pena il ripetersi immediato dei problemi.
Non è cosa cosi semplice, qui un video che evidenzia la difficoltà della gestione elettrica:

Che forza questa rete di gestione elettrica, lo avreste mai detto?

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Negli ultimi anni, grazie a poderosi e disgraziati incentivi pubblici, abbiamo installato più di 520.000 impianti fotovoltaici sparsi in tutto il territorio nazionale, tutti questi impianti in pochi minuti non produrranno più niente ed in pochi minuti torneranno in servizio mettendo a serio rischio la stabilità del sistema elettrico Italiano, Tedesco ed Europeo tutto.
Si calcola in Italia una riduzione del 21% della produzione sino ad una riduzione del 50% in Germania.
La velocità del calo di produzione durante le due ore di eclisse potrà superare i 400 MegaWatt al minuto mentre la ripresa potrà arrivare a 700 MegaWatt al minuto durante il periodo dell’eclissi, questo secondo “Entso-E”, la Rete Europea che unisce 41 gestori di rete in 34 paesi.

Terna fa benissimo a non sottovalutare la questione prevedendo il distacco del fotovoltaico!

Fabrizio Andreoli


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